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Come guarire la Ferita delle donne

Le cinque ferite del conflitto fra donne e i cinque antidoti per guarirle.

La sorellanza è in aumento.

Le donne stanno iniziando a sentire il potere di riunirsi in CERCHIO per sostenersi, aiutarsi e incoraggiarsi. Cerchiamo una connessione più profonda e significativa l’una con l’altra. Siamo stanche di essere sole, di nasconderci, di vivere nella vergogna e di sentirci scollegate.

Abbiamo tutte dentro la ferita del tradimento tra sorelle. E c’è ancora tantissima diffidenza tra noi.

C’è tanto dolore. C’è una ferita che sta cercando di rimarginarsi e che dobbiamo guarire insieme in modo da poter veramente riunirci come un Cerchio unico e connesso.

La guarigione inizia con la consapevolezza. E poi la volontà di affrontare ciò che c’è sotto la superficie.

Ho identificato cinque principali ferite che avvelenano la sorellanza e il rimedio-antidoto per ciascuna di esse.

# 1: GIUDIZIO
Sono diversa da te.
Sono migliore di te.
Sono meno di te.

Il giudizio ci tiene separate, chiuse e scollegate. È una forma di arroganza che di solito è radicata in un più profondo sentimento di insicurezza. Sento ripetutamente sui social “Sto cercando la MIA tribù” o “Non è la mia tribù”. Troppo vecchia, troppo giovane, troppo nero, troppo bianco, troppo aziendale, troppo artistico. È come se stessimo cercando persone che sono esattamente come noi, e solo così ci possiamo adattare. E’ FALSO!  

La vera comunità è fondata sulla diversità. In realtà è con le persone che NON sono come te che puoi crescere di più. Possono insegnarti cose nuove.

Quando giudichiamo, stiamo cercando conferme per non metterci in discussione. Giudichiamo le donne che sono diverse da noi perché è più sicuro che cercare di capire il loro punto di vista, le loro circostanze e il loro modo di vivere. Giudichiamo le donne che pensiamo non siano brave come noi. Forse non fanno tanti soldi, o pensiamo che non siano abbastanza consapevoli dal punto di vista spirituale. Giudichiamo anche le donne che pensiamo siano migliori di noi sotto forma di gelosia o mettendole su un piedistallo. 

La sorellanza include TUTTE le donne. 

L’antidoto: compassione e umiltà. Cerca di capire quest’altra donna mettendoti nelle sue scarpe. Immagina cosa ha passato. Ci sono somiglianze nel tuo percorso anche se oggi ti trovi in posizioni diverse? Cosa puoi celebrare delle sue differenze? E guardando dentro di te: cosa devi credere degli altri per sentirti meglio con te stessa?

# 2: MANCANZA DI DELICATEZZA
Hai detto qualcosa.
Hai fatto qualcosa.
Non mi hai riconosciuto.
Mi sento invisibile, inascoltata e incompresa.

Le donne si feriscono facilmente l’un l’altra, anche perché sentiamo TUTTO. Siamo empatiche, sensibili ed emotive. 

A volte, feriamo intenzionalmente i sentimenti di un’altra donna perché siamo state ferite noi stesse e ci scagliamo per vendicarci. Vogliamo che lei senta il dolore che proviamo noi.

A volte, commettiamo un errore e feriamo involontariamente i sentimenti di un’altra donna. Neanche ci accorgiamo semplicemente perché è così che siamo state trattate noi.

I sentimenti feriti derivano da aspettative non soddisfatte. Ci aspettiamo che una donna si comporti in un certo modo perché “è così che dovrebbe comportarsi un’amica”. Ma non glielo abbiamo mai detto. Abbiamo solo ipotizzato che “se fosse una buona amica, dovrebbe farlo naturalmente”.

I sentimenti feriti provengono da un luogo profondo dentro di noi dove stiamo cercando l’amore. Una parte di noi non si è sentita convalidata. Ci siamo sentite come se i nostri sentimenti non avessero importanza. Ci siamo sentite come se il nostro cuore fosse calpestato.

L’antidoto: la vulnerabilità. Cosa facciamo normalmente quando i nostri sentimenti vengono feriti? Ci chiudiamo e proteggiamo il cuore. Diventiamo dure, rigide e offese. Ma invece, cosa succederebbe se esprimessimo all’altra persona con cuore aperto che ci siamo sentite ferite? Non incolpare o vendicarsi, ma semplicemente condividere da un luogo in cui condividiamo i nostri sentimenti?

Ecco una semplice formula per condividere i tuoi sentimenti feriti dalla vulnerabilità:

“Ho provato [emozione] quando hai detto / fatto [azione]. Mi ha ricordato [evento passato, persona passata, esperienza passata]. Sono curiosa di sapere cosa stava succedendo dentro te quando l’hai fatto, così posso capire se era intenzionale o meno”.

# 3: Esclusione
Sono stata esclusa.

Tutto quello che vogliamo è appartenere. Alla radice di questo c’è l’istinto primordiale che tutti abbiamo di far parte della tribù per la nostra sicurezza. L’esclusione suscita in noi una paura primordiale di essere gettate ai lupi, non protette dalla tribù, nel deserto. Potremmo morire di fame senza il sostegno della tribù.

Comprendendo ciò, c’è una parte di noi che sente di aver bisogno dell’approvazione degli altri e di essere apprezzata per sentirsi al sicuro e protetta. Ma la verità è che prima dobbiamo trovare quel senso di autostima e sicurezza dentro di noi.

D’altra parte, la sorellanza non è una cricca in cui devi dimostrare di valere per entrare. La vera e autentica sorellanza include tutte le donne. Nessuna esclusa.

L’Antidoto: l’accettazione. Inizia da dentro: accettarsi come abbastanza senza bisogno di approvazione o di piacere. Quindi quell’accettazione inizia a crescere verso l’esterno per accettare gli altri.

# 4 Competizione
Su un uomo.
Su un’amica.
In un gruppo.
Al lavoro.

La competizione tra donne è la causa della ferita più grande, quella più difficile da guarire. Cercare di ottenere lo stesso uomo, competere per l’attenzione tra amiche o lottare per lo stesso cliente o lavoro. La competizione è infinita. È radicato in noi il fatto che le risorse sono limitate, non vuoi essere lasciata indietro e devi combattere per quello che vuoi prima che qualcun altro lo prenda. NON SIAMO IN GUERRA!!!! La Madre dispone di abbastanza risorse per TUTTE!

Ma questa ferita è prevalente tra le donne, perché dobbiamo fare il triplo della fatica pe ottenere ciò che è scontato per un uomo. I posti per noi sono ancora meno!

L’Antidoto: collaborazione e partnership. Siamo MOLTO più forti lavorando insieme, concentrandoci su ciascuno dei nostri punti di forza. Ognuno di noi ha qualcosa da portare, così da rafforzarzi a vicenda per avere un impatto maggiore collettivamente. La partnership avviene quando permettiamo a ogni donna di risplendere in modo che insieme risplendiamo di più.

# 5: FALSITA’
Pettegolezzi.
Maldicenza.

Ipocrisia.

La finta sorellanza è ovunque. Donne che si fingono amiche ma che non perdono occasione di pugnalarsi alle spalle a vicenda.

Questo è ciò che mantiene la maggior parte delle donne bloccate nell’essere parte di un cerchio di donne. La paura che quella che sembra una vera connessione sia solo una bugia, quando scopri che stavano parlando male di te appena uscita. La sorellanza superficiale e artificiale in cui le donne fingono di piacersi, ma segretamente si denigrano a vicenda quando qualcuno non è presente.

Semplicemente non puoi essere te stessa quando hai paura di essere giudicata o umiliata. E non vuoi condividere qualcosa di intimo della tua vita per paura di rendere gelose le altre.

L’Antidoto: celebrarsi l’un l’altra. L’unico modo in cui possiamo festeggiare ed essere veramente felici per il successo dell’altra è quando non ci vediamo come una minaccia o ci confrontiamo e ci sentiamo insicure. Quando possiamo vedere che il successo di una donna nel nostro cerchio è in realtà anche il nostro successo, possiamo trasformarci e acquisire la fiducia che “se lei può farlo, posso farlo anche io”.

In fondo questo è ciò che vogliamo: essere celebrate, amate e accettate come siamo. Per essere autentiche e vulnerabili ed essere comunque al sicuro nella sorellanza. Quello che serve è essere disposte ad aprire i nostri cuori le une alle altre. Con questo intento, possiamo guarire. Possiamo trasformare. Possiamo creare una vera Sorellanza per il Pianeta.

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