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Perché le Donne Criticano le Altre Donne (e come Farla finita)

Siamo tutti colpevoli di aver criticato altre donne ad un certo punto della nostra vita. Vero?

Forse quando eravamo molto più giovani e non sapevamo nulla; o magari anche adesso che siamo più grandi e colpite da gelosie o frustrazione. A volte è così sottile, non ci rendiamo nemmeno conto che lo stiamo facendo. Anzi non a volte. QUASI SEMPRE.

Non ha poi così successo.
È prepotente.
Scommetto che indossa i pantaloni in quella relazione.
Con chi è andata a letto per ottenere quel lavoro?
Non è una donna femminile.
Anche lei è … grassa, magra, alta, bassa, rumorosa, tranquilla, vecchia, giovane.
Chi pensa di essere?
Stronza. Puttana. Sciatta. 

Non che siamo “ragazze cattive”; il più delle volte, siamo noi quelle sotto attacco. Ma se ti ascolti bene hai detto la tua parte di quanto sopra, soprattutto quando parli alle tue amiche di altre donne.

Occasionalmente è giustificato.

Se una donna si sta comportando male o ha causato dolore o danno a qualcun altro, credo che abbiamo il dovere – verso noi stessi e verso il femminile collettivo – di parlare apertamente, con feroce grazia. Non cadere nella trappola di non criticare mai un’altra donna, perché pensi che vada contro il “codice femminile”. Non è vero.

Ma il più delle volte, è completamente ingiustificato e non necessario. E di solito ritorna alla stessa radice. Quale?

Ci sentiamo piccole o inadeguate in confronto, o non ci siamo date il permesso di seguire i nostri sogni; quindi critichiamo le altre donne che invece l’hanno fatto.  

C’è un ENORME SAMSKARA collettivo in giro, lo sapevi?

Ti porta a credere di essere in competizione con altre donne e che devi vincere.

Siamo bloccate in una mentalità di mancanza e scarsità, in cui crediamo che ci sia spazio solo per il successo di una donna.

Portiamo tradimento e diffidenza verso le altre donne nelle nostre linee ancestrali, dai tempi della caccia alle streghe.

E abbiamo paura di intervenire nei confronti delle donne quando le vediamo criticare altre donne. Perché sono nostre amiche; pensiamo di dover accettare di mostrare il nostro sostegno e non vogliamo essere escluse dal gruppo.

Criticheremo, attaccheremo e cercheremo di sabotare altre donne, perché ci scuote vedere in loro ciò che non abbiamo permesso a noi stesse. 

Ci arrabbiamo se vediamo qualcosa emergere o esprimersi in un’altra donna che abbiamo schiacciato in noi stesse. Non sosterremo con il cuore un’altra donna che segue la sua passione se abbiamo impedito a noi di fare lo stesso. Non sosterremo il suo idealismo e il desiderio di cambiare il mondo se trattiamo il nostro idealismo con giudizio o durezza. Non possiamo celebrare il successo, l’ambizione, l’assertività in un’altra donna se limitiamo tutto ciò in noi stesse.

In questo modo diventiamo le più feroci garanti del Patriarcato. Quelle che aiutavano gli inquisitori a scovare le presunte “streghe”….

Purtroppo impariamo ben preso che questo è il modo per essere una donna.

Ma non ci si sente bene, vero?

Attaccare le altre donne non ti farà sentire più sicura nella tua pelle.

Criticarle non ti farà avere più successo.

Cercare di abbatterle, non ti aiuterà a rialzarti.

Allora, come ne veniamo fuori?

Ci diamo il permesso completo di essere la donna che vogliamo essere. E ci diamo reciprocamente il permesso di fare esattamente lo stesso.

Di vestire come vogliamo, di parlare a modo nostro e portarci a letto chi ci pare. Per inseguire i nostri sogni, per seguire la nostra anima ovunque ci porti; e fidarsi del nostro intuito che ci guida lungo la strada. Per dire “sì “e “Ops, NO! ho cambiato idea”.

E celebriamo Ogni donna! Che sia rumorosa, tranquilla, formosa, magra, nera, bianca, giovane, vecchia, divertente, seria, intelligente, vivace, provocante o pudica. Che sia mamma o senza figli; un amministratore delegato o una addetta alle pulizie; single o divorziata. Perché qui non c’è giusto o sbagliato. Non c’è migliore o peggiore. E c’è spazio per tutte noi.

Perdoniamo noi stesse e le donne intorno a noi. Per aver giocato in piccolo, per aver corso una gara, per aver criticato. 

Lasciamoci quella violenza alle spalle, è lì che deve stare.

Guariamo il dolore delle antenate e FINALMENTE prendiamoci per MANO. 

Impariamo a fidarci, rispettarci e amarci l’una l’altra, che siamo amiche o estranee. Perché, nonostante il nostro passato e le cicatrici che portiamo, la verità è che possiamo essere al sicuro con le altre donne. Anzi, facciamo che il Cerchio di Sacra Sorellanza diventi l’unico “luogo” veramente sicuro per noi. 

Tu sei al sicuro con le altre donne.

E questo è il modo in cui vogliamo vivere OGGI.

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